giovedì 12 aprile 2012

I due Sudan alla guerra (?)

Il punto di domanda tra parentesi è voluto. Perché a leggere le notizie in arrivo da Khartoum, da Juba e dalle aree di confine tra i due paesi la guerra sembra ormai un dato di fatto. Quindi ci vorrebbe un'affermazione, non una domanda. Ma formalmente la guerra non è ancora dichiarata, quindi forse un margine di manovra rimane. Mi chiedo se sia solo una mia speranza (irrazionale, purtroppo, perché gli eventi e le parole usate in questi giorni fanno pensare a tutt'altro), o se anche i responsabili politici a Khartoum e a Juba non stiano pericolosamente giocando con il fuoco, alzando i toni e il livello dello scontro sul terreno in una dimostrazione di forza che però rischia di sfuggire loro di mano.

Sta di fatto che le notizie di oggi parlano di mobilitazione generale, sia in Sudan che in Sud Sudan, di "training camps" e truppe mandate al fronte, dello Spla che continua a dirigersi verso nord, verso il "confine del 1956" che secondo Juba lascerebbe Heglig al Sud (mentre per il Sudan e per la comunità internazionale Heglig è parte del Nord), della decisione del Sud Sudan di bloccare la produzione petrolifera del campo conquistato martedì, lasciando così il Sudan quasi all'asciutto e via dicendo. Se si uniscono queste notizie ufficiali a quelle che arrivano attraverso i social network - un amico che lavora a Bentiu, capitale dello stato di Unity, è stato svegliato stamattina alle 6.40 da tre bombe sganciate da un Antonov sudanese a pochi chilometri di distanza, i tweeps sudanesi che da stamattina dicono di essere ormai in guerra e si chiedono cosa succederà ora - il quadro è chiaro. E purtroppo pessimo, davvero pessimo.

Unione Africana e Nazioni Unite, per bocca di Ban Ki-moon, hanno già fatto appello alle parti, chiedendo in particolare a Juba di ritirarsi da Heglig. Ma la decisione di Khartoum di abbandonare i dialoghi di pace di Addis Abeba rende qualsiasi azione internazionale di pressione e mediazione più complicata. Resta da vedere se le prossime ore porteranno a una dichiarazione di guerra ufficiale o se di nuovo, come qualche settimana fa, le armi si fermeranno. Ma se anche andasse così, per quanto tempo resisterebbe la tregua?

Qualche voce ufficiale, sia dal Sudan che dal Sud Sudan, nella puntata di "Inside Story" di al-Jazeera di oggi:



Nel programma di al-Jazeera, Ibrahim Ghandour, responsabile per le relazioni esterne del Ncp, il partito del presidente Bashir, dice questa frase: "Vogliamo la pace, ma difenderemo il nostro territorio". La stessa frase, praticamente con le stesse parole, l'ha detta oggi il presidente del Sud Sudan, Salva Kiir, in conferenza stampa. Durante la quale ha comunque ribadito che non ordinerà il ritiro dello Spla da Heglig.

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